Deschamps gela il Milan: "Theo Hernandez non è all'altezza delle ultime stagioni. La stanchezza psicologica..."

È stato fin qui un inizio di stagione travagliato per Theo Hernandez, terzino sinistro francese di proprietà del Milan. Il giocatore rossonero ha sempre dimostrato grandi potenzialità, ma in questi mesi ha alternato fasi buone a momenti di poca lucidità - sia in termini di campo che comportamentale.

Colpa dei troppi impegni, dello stress e della stanchezza psicologica secondo Didier Deschamps, commissario tecnico della nazionale francese. Ieri sera infatti la Francia ha disputato la sua 6^ ed ultima partita del girone di Nations League proprio contro l'Italia, per di più a San Siro: il padrone di casa però, non è sceso in campo.

Theo Hernandez ha giocato 90 minuti non al 100% contro Israele giovedì sera, ma con gli azzurri è rimasto a riposo. Tuttavia, ancora non sono noti gli eventuali problemi fisici del giocatore, ed è proprio questo che spaventa al Milan: sabato 23 novembre arriva infatti la Juventus per la 13^ giornata di Serie A, ma a gelare tutto l'ambiente sono le stesse parole del tecnico francese rilasciate ieri sera in conferenza stampa nel post partita ai microfoni di "Milannews.it".

Le parole di Deschamps su Theo Hernandez

"Theo Hernandez ha giocato la prima partita contro Israele anche se non era al 100% . Non voglio precisare il problema che aveva, ma era in campo. Ieri non era ancora al meglio della condizione e quindi ho preferito lasciarlo tranquillo. Tutti i giocatori possono avere un momento di flessione durante la stagione, ma l'importante è capirlo e preservarli.

La stanchezza fisica c'è sempre stata, perché questi giocatori arrivano ai raduni della nazionale avendo avuto settimane intense con 3 partite. Ma ciò che è molto difficile misurare è la stanchezza psicologica. Theo Hernandez è in nazionale francese da tanti anni: sa di essere un ottimo giocatore, ma per il momento non sta mantenendo lo stesso livello delle stagioni passate. I periodi meno belli possono succedere comunque, bisogna sostenere questi ragazzi e dargli fiducia".

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