Non ci sono stati grossi scossoni nella 13esima giornata della Serie BKT, anzi le prime della classe hanno conquistato tutte i 3 punti consolidando la loro posizione di classifica.
Vince il Pisa che si conferma in vetta sbarazzandosi in casa con un netto 3-0 di una Sampdoria in piena crisi; 3 punti anche per Sassuolo e Spezia, che battono rispettivamente in trasferta Sudtirol e Juve Stabia (nel giorno del ritorno a Castellammare dei fratelli Esposito), e rimangono a 2 e 3 lunghezze dalla capolista. Sale al quarto posto solitario il Cesena, che vittorioso 2-0 sul campo del Cittadella stacca la Cremonese alla seconda sconfitta consecutiva (1-0 a Mantova).
Torna alla vittoria il Bari, che liquida la Salernitana condannando all’esonero Martusciello, mentre il Palermo non va oltre l’1-1 contro il fanalino di coda Frosinone, al quarto pareggio consecutivo. Vittorie importanti per il Cosenza (3-2 a Brescia), e per il Modena (2-0 alla Carrarese), che avvicinano entrambe la zona playoff.
Si arriva alla sosta con il Pisa di Pippo Inzaghi che guarda dunque tutti dall’alto. Una squadra che è un mix di giovani di belle speranze e di giocatori di enorme esperienza. Di quest’ultima categoria fa sicuramente parte il capitano dei toscani Antonio Caracciolo, un giocatore che a 34 anni tutti davano ormai inesorabilmente sul viale del tramonto, ma che nella sfida di sabato del Garibaldi contro la Samp ha dominato, annullando in successione prima Coda (poi uscito per infortunio), quindi due cavalli di razza come Tutino e Borini. Una bella rivincita per il difensore scuola Inter.
La rivincita di Antonio Caracciolo
13 presenze nelle prime 13 giornate di campionato. Colonna di una difesa che ha subito appena 11 gol (la seconda meno battuta della Serie BKT), esempio e chioccia per i più giovani: tutto questo è Antonio Caracciolo, capitano e simbolo di un Pisa letteralmente dominante in questa prima parte di campionato. Da 6 stagioni in Toscana, il difensore nativo di Tempio Pausania, ma trasferitosi piccolissimo a Milano, è il classico esempio di una parola spesso utilizzata a sproposito di questi tempi: resilienza.
Più volte lo hanno dato per finito, ed ora si gode la sua seconda giovinezza con l’obiettivo di dare un prezioso contributo per riportare il Pisa in Serie A dopo ben 34 anni: “Dicevano che non ce l’avrei fatta a giocare tutte queste partite. E invece…", ha dichiarato il difensore dopo il match del Garibaldi non senza ironia, ma togliendosi anche qualche sassolino dalle scarpe. “Sono stati cinque anni importanti, dopo l’infortunio ce ne sono stati di difficili a livello personale, si percepiva che non si remava tutti dalla stessa parte. Adesso sin dagli allenamenti a porte aperte si va tutti nella stessa direzione: si percepisce che c’è qualcosa di diverso”.
“La fase difensiva? Questa comprende il lavoro di tutta la squadra. Il mister in seconda D’Angelo ci ha fatto lavorare parecchio da questo punto di vista. Ci tiene tutti sul pezzo: non vuole che lasciamo buchi, niente”. L’obiettivo di squadra è chiaro, il Pisa non può più nascondersi: “In Serie B quest’anno ci sono squadre molto attrezzate, partite per vincere. Noi siamo partiti per seguire il mister e cambiare le cose rispetto a questi due anni. Capiteranno momenti di flessione, ed è importante capitalizzare al meglio ora”.
Una promozione che significherebbe tanto per il classe ‘90, lui che in 17 anni di carriera tra i professionisti in Serie A ci ha giocato solo per una stagione, con l’Hellas Verona nel 2017/2018. Un “premio alla carriera” per un ragazzo che non ha mai mollato, nemmeno davanti a critiche ed infortuni. La classica chiusura del cerchio.
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