A poco più di 16 anni dalla famosa finale di Istanbul, Djibril Cissé torna a ricordare le emozioni vissute con il Liverpool nella stagione 2004-05. Il racconto del francese, ai microfoni del Daily Mail, parte dall’ultima gara della fase a gironi contro l’Olympiacos. Un match decisivo che l’ex attaccante ha seguito da casa, causa infortunio. La partenza dei Reds in Champions non è stato semplice e il 39enne pensava di non poter più giocare in Europa per quella stagione. Ma qualcuno è riuscito a ridargli la speranza: “Ah, Olympiacos, Stevie. Guardando a casa ho pensato ‘non avrò la possibilità di giocare di nuovo in Champions League in questa stagione’. Ero davvero triste, finché Stevie Gerrard non mi ha dato speranza. E allora perché no? Perché non tornare dall’infortunio, perché non giocare di nuovo? E sai, poi è successo”.
- Mondiale per club, odissea Bayern: partenza ritardata di 9 ore e notte in aereo
- City, Ederson: “Se fossi centrocampista De Bruyne starebbe in panchina”
- Marquinhos ha la Ferrari ma preferisce il taxi: “Non la uso mai, ma non la vendo”
Cissè e la finale di Istanbul: “Avevano due braccia e due gambe come noi”
Cissè non ha problemi ad ammettere che il Liverpool durante quella stagione non era la squadra migliore: “Non eravamo la squadra migliore nemmeno nella fase a gironi, il Monaco era bravo all’epoca. Era chiaro che non eravamo migliori di tutte le squadre”. La vittoria sull’Olympiacos, però, ha dato il via a un sogno ad occhi aperti per il Liverpool. Cinque mesi di successi, durante i quali i Reds hanno scritto la storia. Bayer Leverkusen, Juventus e Chelsea, tutti sconfitti. Contro ogni previsione, la formazione di Benitez prenota un posto per la finale di Istanbul. E lì, avrebbe incontrato il Milan di Carlo Ancelotti, una squadra costellata di leggende viventi del calcio.
Una sfida sicuramente non semplice. E i Reds lo sapevano benissimo: “Ad essere onesti, tra di noi abbiamo riso. Eravamo tipo, ‘cavoli loro hanno quello, ma hanno anche questo, hanno quest’altro’. Ridevamo. Ma dentro di noi lo sapevamo, il calcio è 11 contro 11. Hanno due braccia e due gambe come noi: giochiamo e vediamo. Ma quando guardavi le due squadre era evidente che c’era una squadra nettamente più forte dell’altra sulla carta”. Cissè la sera del 25 maggio 2005 entra solamente dopo 85 minuti di gioco. Sette mesi prima il francese aveva subito un grave infortunio alla gamba. Un infortunio così grave che i medici temevano di dover amputare il piede del giocatore. Dall’infortunio al sogno europeo in pochi mesi, grazie anche all’aiuto di Steven Gerrard.