lo scorso 26 agosto Sven Goran Eriksson passava a miglior vita dopo una lunga e dura battaglia con un tumore al pancreas.
Una morte, quella dell'ex allenatore, che ha commosso tutto il mondo del calcio. Esempio di eleganza e serietà, ha mantenuto un'ineffabile dignità anche nei periodi più bui della sua vita, i suoi ultimi giorni, in cui ha lasciato in eredità parole ed insegnamenti che non verranno dimenticati.
Invece alla sua famiglia, l'ex allenatore tra le altre di Sampdoria e Lazio, ha lasciato in eredità qualcosa di decisamente meno gradito, ovvero una montagna di debiti. Suo malgrado ovviamente, perché lo svedese aveva subito una clamorosa truffa da quello che considerava un suo amico, truffa a più riprese da lui denunciata. La vicenda è incredibile, e ha costretto gli eredi a vendere una lussuosa residenza da oltre 2 milioni di euro. Cifra che però non basta a pagare nemmeno la metà dei soldi che la famiglia deve allo stato.
Truffa da capogiro a Eriksson: debiti per quasi 10 milioni
Sven Goran Eriksson ha lasciato ai suoi eredi l'incredibile cifra di 8,7 milioni di euro di debiti. Come riferito dai media svedesi i figli dell'ex allenatore svedese hanno già messo in vendita Björkefors Manor, la lussuosa villa di famiglia a Sunne, contea di Värmland, dal prezzo di 2 milioni di euro. Cifra importante ma che non basterà a coprire nemmeno la metà di quella dovuta all'erario svedese. Ma cosa ha portato Eriksson ad accumulare tutti questi debiti? Una truffa subita da una persona di cui si fidava ciecamente.
Responsabile della frode sembrerebbe essere Samir Khan, amico e consulente che si occupava della gestione delle sue finanze nei primi anni del duemila. Khan, entrato nella vita di Eriksson nel 2004, aveva assunto il controllo dei soldi dell0'ex ct dell'Inghilterra tre anni più tardi e lo avrebbe convinto ad una serie di investimenti sbagliati (tra cui un lotto di quasi 100 appartamenti a Southsea, nell’Hampshire).
Nel 2007 inoltre, l'ex allenatore scoprì che Khan aveva usato il denaro sottratto per finanziare uno stile di vita lussuoso per sé e la sua famiglia a Barbados e lo ha prima licenziato, poi denunciato: condannato ad un risarcimento dal tribunale, il broker aveva però dichiarato bancarotta, rendendosi formalmente impossibilitato a risarcire i danni.
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