Chi è amante del calcio non può dimenticare "un gol da 100 mln" in una telecronaca del 2014 in finale di Coppa del Re tra Barcellona e Real Madrid. Il gol da 100 mln era quello di Gareth Bale e la voce del telecronista quella di Marco Foroni. La redazione di Chiamarsi Bomber l'ha intervistato in esclusiva per scoprire cosa fa oggi uno dei telecronisti più popolari d'Italia.
Intervista a Marco Foroni di Amazon Prime Video
Il nostro inviato Giovanni Molaschi, ha intervistato Marco Foroni, che da qualche anno ha appeso il microfono al chiodo per dedicarsi a un ruolo più manageriale all'interno di Prime Video, la piattaforma di streaming di casa Amazon. Questo è ciò che ci ha raccontato:
Ciao Marco, professionalmente come ti definisci?
Tecnicamente sono un giornalista di calcio, ho un background editoriale, perché sono un appassionato di sport e da lì ho sviluppato le mie competenze facendo il telecronista e il conduttore televisivo. La svolta è arrivata nel 2016 quando Fox Sport mi ha proposto di diventare l'Head of Channel, cioè il responsabile della realtà editoriale ma anche degli aspetti di business. Per me è stata una grande sfida perché mi sono allontanato da quello che facevo. Però con quell'esperienza mi sono reso conto che mi piaceva lavorare nella parte business dei media. Quando poi Fox Sport ha chiuso perché è stata acquistato da Disney, sono passato tre anni a Dazn e infine quando Amazon ha acquistato i diritti della Champions League sono finito in Prime Video perché cercava una figura che avesse competenze sia editoriali che di business.
Il tuo momento più bello da giornalista sportivo?
Ho avuto la fortuna di raccontare 7 Champions League da bordocampo, due mondiali, il "gol da 100 mln di euro" di Bale nella finale di Coppa del Re, la tripletta di Pepito Rossi contro la Juventus. Ho vissuto tantissimi momenti entusiasmanti, non ce n'è uno in particolare. Io ero tifoso della Spagna e ho vissuto quasi da "wags" gli europei del 2008 e il mondiale del 2010.
Il momento più bello da manager?
Qui a Prime Video perché stiamo avendo riscontri importanti, i clienti sono iper contenti e sono in empatia coi nostri contenuti.
I 3 momenti calcistici più rilevanti della stagione?
Le prestazioni delle italiane in Champions League. Dopo anni da comprimari, abbiamo portato quattro squadre agli ottavi e l'Inter ha giocato anche la finale disputando una grande partita contro il Manchester City che sembrava ingiocabile. Era dal 2010 che una squadra italiana non arriva in finale. Per quanto riguarda Prime Video siamo super soddisfatti del prodotto e dei risultati ottenuti. Al di là della Champions lo scudetto del Napoli è stato esaltante. Guardando gli highlights di Lazio Napoli alla seconda giornata mi sono subito innamorato di Kvaratskhelia che è stato il giocatore più determinante insieme a Osimhen. Si è rivelato fin da subito un calciatore speciale perché è arrivato in un campionato nuovo ma ha subito dimostrato personalità chiedendo sempre palla e provando la giocata, sembrava che potesse succedere sempre qualcosa quando aveva il pallone tra i piedi.
Che ruolo hanno i media nel calcio?
È cambiato il modo di raccontare lo sport, noi trasmettiamo in streaming, non è più necessario stare a casa ma si può vedere il contenuto anche fuori col cellulare. Inoltre, i nuovi media hanno tolto i filtri coi tifosi: pensate al calciatore che mette la story sui social al ristorante dopo la partita. Quello che noi di Prime Video cerchiamo di dare è un contenuto di qualità, con ospiti di livello che però usano un linguaggio più leggero, non è necessario parlare come se fossi uscito dal liceo classico. Questo crea empatia col pubblico e toglie il "vetro" per creare una connessione immediata col tifoso e i feed che ci arrivano dai customers è assolutamente positivo. I nostri talent sono a bordocampo e non in studio, per questo a volte i calciatori vanno a salutarli ed è un racconto a centimetro zero. Ad esempio è capitato che la palla rotolasse verso Evra e lui l'ha crossata in campo, gli è venuto naturale ed ha creato un racconto fluido e inserito invece che freddo e distaccato.
Quali obiettivi vi siete dati?
Vogliamo migliorare l'esperienza dell'utente e rendere più accessibile lo streaming anche nelle zone dove la broadband non è così diffusa. Poi vogliamo far crescere la nostra squadra dei talent composta già da personaggi molto preparati come Giulia Mizzoni, che è la nostra conduttrice di punta. Infine far crescere la squadra che non si vede, chi lavora dietro le telecamere.