Albert Gudmundsson doveva essere il fiore all'occhiello del calciomercato estivo della Fiorentina, ma la sua prima stagione in viola è stata decisamente al di sotto delle aspettative. Ecco quindi che il futuro dell'islandese, arrivato dal Genoa in prestito oneroso con obbligo di riscatto (ma solo a determinate condizioni), è quanto mai in bilico. Tra l'altro pare che in seguito ai problemi processuali affrontati e superati dal giocatore l'obbligo di acquisto sia definitivamente decaduto, diventando un semplice diritto.
Ma da cosa dipende la decisione di esercitare il riscatto? Strategie societarie, considerazioni economiche e scelte tattiche sono i fattori che influenzeranno la scelta.
Gudmundsson-Fiorentina: questione di numeri e prestazioni
L'eventuale riscatto di Gudmundsson da parte della Fiorentina è strettamente legato a diversi fattori di natura economica e sportiva. La scorsa estate la Viola ha versato 6 milioni di euro per il prestito oneroso del giocatore, e dovrebbe versarne altri 17, più 3,5 di bonus, per esercitare il diritto di riscatto al termine della stagione in corso.
Ma non è solo una questione di soldi. Decisiva potrebbe essere la continuità che l'attaccante dimostrerà in questa ultime parte di stagione. Finora, il suo impatto sul campo è stato costellato da alti e bassi, con 8 reti messe a segno i tutte le competizioni in 26 presenze totali.
"Loro hanno la possibilità di riscattarlo, non l’obbligo. A fine stagione ci vedremo e ne parleremo, se non lo riscattano dal primo luglio tornerà al Genoa", ha sottolineato poco più di un mese fa il ds del Genoa Ottolini al Secolo XIX. Probabilmente in Liguria è arrivato qualche "spiffero" inerente il possibile mancato acquisto definitivo da parte della Fiorentina.
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Decisivo sarà il finale di stagione: riuscirà l'islandese a convincere Palladino e Pradé a puntare ancora forte su di lui?